COMUNICATO STAMPA
Sanità; Dario Omenetto, Articolo Uno Piemonte: “il costo dei ritardi della Giunta Cirio nell’organizzazione sanitaria lo stanno pagando i piemontesi. Siamo preoccupati per il futuro”.
“Se gli affanni della sanità piemontese potevano essere spiegati durante la prima ondata di contagio primaverile, nonostante altre Regioni abbiano comunque contrastato il contagio in modo molto migliore, il fatto che la seconda ondata abbia travolto il Piemonte è una colpa assolutamente ingiustificabile, ascrivibile al Presidente, Alberto Cirio e all’Assessore alla Sanità, Luigi Icardi, e di cui i piemontesi stanno pagando un prezzo altissimo” commenta Dario Omenetto, segretario regionale di Articolo Uno Piemonte.
“Le difficoltà della sanità piemontese sono note a tutti, sono frutto certamente di scelte fatte anche nel recente passato volte a penalizzare la medicina pubblica, ma le responsabilità del Piemonte in ‘zona rossa’ sono molto più recenti e partono da un ritardo nella creazione delle Usca, che hanno funzionato generalmente molto male nella Regione ma che nel capoluogo sono state attivate in buona parte solo a ottobre, facendo pochissimi interventi e vanificando la possibilità di tracciare e dare una prima risposta a domicilio ai casi di Covid”.
“Riguardo agli ospedali piemontesi, poi, la carenza di personale sanitario è stata affrontata solo tra ottobre e novembre, con due bandi poco attraenti dal punto di vista contrattuale e che trascuravano la possibilità, offerta dal Governo, di ricercare personale anche tra i medici extracomunitari in possesso dei titoli. All’interno dei nostri ospedali – prosegue Omenetto – sappiamo inoltre che ci sono molti lavoratori, penso a quelli delle cooperative di pulizie per esempio, che non vengono regolarmente testati mettendo a rischio sé stessi e gli altri. Nel bel mezzo della seconda ondata poi, il Piemonte ha pagato a caro prezzo l’aver smantellato le OGR senza individuare un altro luogo per il covid hospital; quello attuale è entrato in servizio solo pochi giorni fa, ma l’esplosione di nuovi casi, e la relativa necessità di decongestionare i pronto soccorso e gli ospedali, è avvenuta nelle scorse settimane”.
“In ultimo, il recente pasticcio sull’acquisto e la distribuzione dei vaccini antinfluenzali, le cui dosi saranno probabilmente insufficienti a coprire il fabbisogno di quest’anno, ci preoccupa molto: soprattutto in vista di come la Regione agirà quando finalmente arriverà il vaccino per il Covid-19”.
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