???“Per nulla buoni”
Voucher Scuola: Per le paritarie graduatoria esaurita, per le statali ancora esclusi la metà degli studenti.
I?n Piemonte il diritto allo studio per gli studenti piemontesi si concretizza soprattutto attraverso l’erogazione di due tipi di voucher scuola, destinato alle famiglie che presentino un ISEE non superiore ai 26.000 euro: uno spendibile per il pagamento delle spese di iscrizione e frequenza da utilizzare presso le scuole paritarie, e l’altro per il pagamento di libri di testo, materiale didattico (purtroppo con alcuni limiti), dotazioni tecnologiche funzionali all’istruzione, attività integrative previste dai piani dell’offerta formativa e trasporti.
?Se questa seconda tipologia di voucher ha negli anni avuto modalità complicate di attuazione a causa di finanziamenti comunque incompleti, quest’anno i conti proprio non tornano: per l’anno scolastico 2020/21 sono tante, troppe (47.547) le famiglie che pur avendo i requisiti sono rimaste senza voucher. Delle 87.206 domande solo 39.659 sono state finanziate.
?Il tema è già molto controverso perché il fatto che il voucher non sia erogato in maniera indifferenziata e uguale, secondo un’unica graduatoria stabilita secondo il reddito, ha come risultato che l’aiuto per gli studenti delle scuole statali ammonta a circa 300 euro, mentre chi frequenta una scuola privata prende fino a 1400 euro. Tale distribuzione appare già rivedibile, ma è solo questo il problema? No, di certo.
?Di fronte allo scandalo degli idonei senza voucher infatti, l’Assessora Chiorino è riuscita a trovare 300.000 euro aggiuntivi per finanziare il diritto allo studio, prontamente destinati esclusivamente alla graduatoria di chi frequenta le scuole private, però. Risultato? Tutte le domande di questi ultimi sono state soddisfatte (rispondendo quindi alle esigenze di ISEE fino ai 24.000 euro), mentre gli idonei della graduatoria della scuola pubblica sono rimasti a secco: in questo caso non si è riusciti a rispondere neppure alle domande che hanno un ISEE di 6.500 euro, un reddito davvero molto basso.
?Chiediamo dunque all’Assessora: perché la metà degli studenti delle scuole pubbliche sono stati esclusi, mentre ci si è adoperati per soddisfare tutte le richieste degli iscritti alle scuole private? Occorre forse ricordare – in primis all’Assessora Chiorino – che il 95% degli studenti piemontesi frequenta la scuola pubblica?
?Il risultato di queste divisioni ben poco matematiche è riassumibile così: se hai 10.000 euro di ISEE e frequenti una scuola pubblica hai diritto al voucher scuola ma probabilmente non avrai il finanziamento; se hai più di 20.000 euro di ISEE e sei iscritto ad una scuola paritaria, invece, non solo risulti vincitore ma l’importo del tuo voucher varrà 10 volte quello delle graduatorie statali.
?Peraltro, un giudizio fortemente negativo su questo tipo di politiche, inique e in favore delle scuole private, è stato già espresso dal Consiglio di Stato nei confronti della Regione Lombardia. Una sentenza ha infatti stabilito che utilizzare pesi e misure diverse nell’assegnazione dei contributi per gli studenti meno abbienti (rimborsi più alti per i ragazzi delle scuole private, meno per quelli degli istituti pubblici) è una ‘disparità di trattamento, illogica e ingiustificata’. Quella sentenza, relativa ai casi di due giovani liceali lombardi, costituisce un precedente per tutte le Regioni, pertanto è lecito domandare all’Assessora Chiorino: come ha fatto a integrare le risorse solo per una graduatoria? E soprattutto, perché lo ha fatto?
?Da sempre chiediamo che la spesa per il diritto allo studio sia una “spesa obbligatoria”. Vorremmo che tutte le risorse disponibili siano distribuite equamente, utilizzando una sola graduatoria basata sul reddito. Siamo purtroppo in pochi a pensarla così. A chi la pensa diversamente chiediamo semplicemente: possiamo accettare che si sacrifichi il diritto allo studio degli studenti meno abbienti che frequentano una scuola statale pubblica per favorire – nella qualità e nella quantità – quello dei pochi che frequentano le paritarie?
?Noi crediamo di no. Per questo pensiamo ci siano solo due possibilità: o si trovano le risorse per tutti e tutte o chiediamo che venga superato immediatamente il meccanismo della doppia graduatoria vigente.