Oggi, tramite Zoom, si è tenuta una “riunione” dei Segretari Regionali e delle Città Metropolitane alla presenza del Segretario Nazionale Roberto Speranza, che ha poi tratto le conclusioni.
Tre, in estrema sintesi, i temi affrontati:
1- L’attività di Governo
Dopo l’emergenza, il mese di Giugno ha visto riaffiorare timori per la tenuta dello stesso. Due fatti hanno consentito il superamento del difficile momento. La conclusione, seppur non ancora completamente definita, della vicenda Autostrade e, molto più rilevante, l’ accordo in sede europea per il Recovery Found. In più oggi, cosa non prevedibile ante Covid, non vi è dubbio che l’importanza del ruolo pubblico, in alcuni settori in particolare, ha una condivisione, nell’opinione pubblica, molto rilevante. Questo è un elemento che, nello “schema” della Sinistra di Governo, dovrà consentire scelte fondamentali, nei prossimi mesi, per l’Italia
2 – La prospettiva politica di Articolo Uno
Noi siamo “nati” per costruire un nuovo soggetto politico della Sinistra in Italia e questo resta il nostro obbiettivo. Oggi crediamo non vi siano le condizioni né per una aggregazione di tutto ciò che sta fuori dal PD, ed in questo senso va letta, unitamente ad errori commessi, l’esperienza di LeU (senza che ciò significhi non interloquire con quei mondi che restano nostri interlocutori e con i quali, anzi, si deve continuare a tessere un rapporto “di rete aperta” per provare a scongiurare l’ennesima dispersione in mille rivoli), né per un ingresso nel PD, partito che non ha ancora del tutto superato la linea politica “liberal-centrista” data dal precedente segretario così come pare evidente la non rispondenza delle cose annunciate, rispetto a quelle attuate, da parte del Segretario Zingaretti al quale va comunque dato atto del fatto che i propri gruppi parlamentari sono ancora ampiamente rappresentazione di quella fase “liberal-centrista”già citata. E dunque Articolo Uno deve ancor più impegnarsi per far si che il progetto vada avanti, rafforzandosi e dispiegando tutte le proprie capacità ed energie, pur essendo coscienti dei limiti oggettivi.
3 – Il Referendum.
Uscirà un comunicato che da un lato ribadisce la scelta già fatta (ma meglio sarebbe dire insita nel nostro Partito) ad inizio anno, quando la data prevista era in Marzo. Sui temi Istituzionali noi siamo per la libertà di voto. Punto.
Va però ricordato che al decimo paragrafo dell’accordo che ha consentito la nascita di questo Governo (e non di un nuovo governo con il papetee ed i 5stelle!), cosa che credo sia bene non dimenticare, prevede che il percorso per la riduzione dei Parlamentari si intrecci con la riforma del sistema elettorale, in senso proporzionale, condizione essenziale per evitare che al Senato (futuro) ampi territori nazionali non siano assolutamente rappresentati. A gennaio era stata presentata la proposta (con il previsto sbarramento al 5 per cento). L’accordo di Settembre 2019 era stato sottoscritto da noi, dal PD e da 5S. Ma poi il senatore toscano ha fatto il suo piccolo partito, dopo quell’accordo. Oggi, lo sappiamo, per sua visibilità, cambia sovente opinione e questo ha impedito che il testo di Gennaio andasse in aula per una prima lettura (ben sapendo, già al momento dell’accordo, che non ci sarebbero stati i tempi “tecnici” per le “4 letture” previste e necessarie).
Cosa accadrà ora? Difficile dirlo. Noi insisteremo, per coerenza, affinchè quel voto ci sia prima del referendum ed in tal caso il nostro sarà un voto favorevole alla riduzione dei Parlamentari. Se ciò non dovesse avvenire la Direzione del Partito assumerà una posizione ufficiale.
E’ nostra intenzione, nei primi giorni di Settembre, riunire l’Assemblea Regionale (che si ricorda già essere convocata per Sabato 5 settembre alle ore 9,30 al Circolo De Amicis) e quella Metropolitana per esaminare e discutere anche il Documento, oggi condiviso, che, in particolare riprende i primi due punti sopracitati oltre ad una valutazione su alcune situazioni internazionali.
Dario Omenetto
Matteo Cantamessa