Esprimersi su tale questione nel nostro Partito, dove Federico Fornaro è
sicuramente uno dei massimi esperti in materia, può apparire presuntuoso .
Non è questo, naturalmente, il mio intento.
Ma, in tutta sincerità, mi dichiaro non favorevole alla riduzione, senza però, con chiarezza, dire, subito dopo, che, per me, questa nostra scelta è solo uno dei tanti baci che dovremo dare al rospo per tenere in vita questo Governo, cosa, quest’ultima, prioritaria per evitare il ritorno dello sfascista-sovranista, che ben più gravi attacchi porterebbe alla democrazia rappresentativa, e per cercare di portare avanti qualche riforma “di sinistra”.
Sono da sempre convinto che la partecipazione attiva è essenziale per la vita della democrazia così come essenziale è la più vasta presenza possibile di donne e uomini nelle istituzioni, a tutti i livelli.
Per questo sono stato, e sono, contrario alla riduzione delle Comunità Montane, alla riduzione dei Consiglieri Comunali ed Assessori nei Comuni, all’accorpamento obbligatorio dei piccoli Comuni (cosa ben diversa dalla libera scelta di farlo), allo “svuotamento” delle Province sia attraverso il “furto” delle risorse proprie fagocitate a Roma e sia con la riduzione degli eletti, così come per le Regioni. Se è vero che ci sono stati esempi di comportamenti scorretti, a volte malavitosi, in tali sedi e a tutti i livelli, ciò non avrebbe dovuto significare, visto anche i tanti onesti, poter “svuotare” le rappresentatività.
Non parliamo, poi, della nostra Città Metropolitana, frutto di una riforma che ho sempre definito “delirio”, voluta dal PD del toscano, nonostante molti di noi, Amministratori Provinciali allora iscritti al PD, ci fossimo battuti in ogni sede e luogo non già per difendere “la poltrona” (visto che parecchi non sarebbero più stati candidabili) ma per difendere un caposaldo della nostra storia istituzionale, nato peraltro in Piemonte, e della presenza reale dei territori nelle sedi decisionali. L’elezione di
secondo grado e la presidenza al Sindaco di Torino (che, chiunque esso sia, ha ben altro di cui occuparsi) sono una vera follia.
Ora, per tornare ai Parlamentari, c’è da sperare che, anche grazie a Federico, l’impegno assunto dalla maggioranza di mettere in atto tutte le modifiche legislative, con in primis la riforma elettorale, necessarie per rendere organica la scelta fatta oggi, vengano almeno varate al più presto.
Ma, e la chiudo qui, avrei preferito una riforma che, trasformando il Senato nel Senato delle Regioni (con tutte le conseguenze tra cui, non ultima, l’eliminazione del doppio voto per emanare una legge) avesse mantenuto, se non elevato, il numero dei rappresentanti del popolo.
P.S.: Il rospo, come tutti gli animali e le piante, è importante per la vita sulnostro pianeta. Mi scuso con lui se lo utilizzo, metaforicamente, per individuare persone o atti diciamo disdicevoli: non lo meriterebbe!
Dario Omenetto