“La Finanziaria” di Dario Omenetto

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Come accade da alcuni anni, gli ultimi due mesi sono state, su tivù e giornali, un calvario giornaliero le notizie, vere e false, sulla Finanziaria: non se ne poteva più!!!
E’ tale la confusione, le preoccupazioni o speranze create, le ipotetiche ripercussioni su questa o quella categoria sociale, che, ad un certo punto, non solo non si comprende più nulla ma si rinuncia a capire quali sono poi i veri contenuti della cosi detta Manovra.
Non è certo mia intenzione entrare nel merito ma alle Compagne ed ai Compagni (che essendo Popolo di Sinistra ha, cromosomicamente parlando, tendenze al pessimismo) vorrei esprimere, in estrema sintesi, un giudizio, oltre che ad invitarvi ad approfondire, a boccie ferme, le scelte più evidenti.
La Finanziaria risponde a tutte le necessità prioritarie del Paese? NO!
La Finanziaria contiene “qualcosa di sinistra”? SI!
Il punto è: quale Manovra sarebbe stata fatta (ammesso ci fossero riusciti) dal precedente Governo giallo-nero (oltre a tutte le nefandezze messe in
atto nello sciagurato anno trascorso dalle Elezioni 2018)?. E non è che uno dei motivi che a spinto l’uomo (!) del Papetee a staccare la spina in agosto è proprio stata la volontà di non occuparsi dei 23 miliardi da trovare per non far aumentare l’Iva, cosa che sarebbe stata nefasta sopratutto, e non solo, per le persone più deboli (parte delle quali, non dimentichiamocelo, sono facilmente attratte proprio dalla “pancia” a cui lui si rivolge).
E’ vero che la prova provata non l’avremo mai ma, io dico, per fortuna!
Il ruolo che il nostro Segretario-Ministro ha svolto è stato determinante per quel “qualcosa di sinistra” che c’è nella legge (e non penso solo alle importantissime novità nella Sanità Pubblica) ma, ed è in questo senso che credo dobbiamo focalizzare la nostra attenzione, perchè, se in EmiliaRomagna vincerà il centro-sinistra ed il Governo presumibilmente non cadrà (anche se l’incognita dello sfasciatore fiorentino è sempre latente), si determinerà una importante situazione per il 2020, anno nel quale, senza la tara dei 23 miliardi, si potrà e dovrà, attuare ancor più una politica economica e finanziaria in cui il Lavoro (tutela e sviluppo),
l’Ambiente (salvaguardia e innovazione), la Salute (per tutti), la Giustizia Sociale ( chi più ha più deve dare), la Scuola (risorse e strumenti), siano essenziali per una vera svolta in Italia.

Noi di Articolo Uno vogliamo esserci per dare un contributo di Sinistra.
E allora che sia un Buon Anno, rosso naturalmente!

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